locandina Donne guerriere e cacciatrici, la preistoria che non ti aspetti.

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Donne guerriere e cacciatrici
la preistoria che non ti aspetti

29 aprile 2025 dalle 21:00

GrandiDonne in Clubhouse

“Più lento, più profondo, più dolce”. “Con questo motto – osservava Alexander Langer – non si vince nessuna battaglia frontale, però forse si ha il fiato più lungo”.

Recenti scoperte archeologiche hanno messo in discussione l'idea tradizionale che, nelle società preistoriche, gli uomini fossero esclusivamente cacciatori e guerrieri, mentre le donne si dedicassero solo alla cura della prole e alle attività domestiche. L'analisi dei resti umani e dei corredi funerari in diverse tombe ha rivelato che le donne partecipavano attivamente sia alla caccia che alle attività belliche.

Nel sito di Wilamaya Patjxa, nelle Ande peruviane, è stata scoperta la sepoltura di una giovane donna vissuta circa 9.000 anni fa. Accanto ai suoi resti sono stati trovati strumenti da caccia, come punte di lancia e coltelli, indicando il suo ruolo attivo nella caccia di animali di grossa taglia. Ulteriori analisi di altre sepolture preistoriche in America hanno evidenziato che circa un terzo dei cacciatori potevano essere donne, suggerendo una divisione del lavoro più equa di quanto precedentemente ipotizzato.

In Russia, vicino al villaggio di Devitsa, sono state rinvenute tombe di donne guerriere appartenenti alla cultura scita, risalenti a circa 2.400 anni fa. Queste donne, di diverse età, erano sepolte con armi come lance e pugnali, nonché con copricapi d'oro, indicando il loro status elevato e il ruolo attivo nelle attività militari.

Un'altra scoperta significativa proviene da Birka, in Svezia, dove è stata identificata la tomba di una donna vichinga sepolta con un arsenale completo di armi, tra cui spade, asce e lance, oltre a pezzi da gioco strategici. Questi reperti suggeriscono che la donna fosse non solo una guerriera, ma anche una condottiera di alto rango.

In Ungheria, nel cimitero di Sárrétudvari-Hízófóld, è stata scoperta una sepoltura femminile del X secolo contenente armi come un arco e frecce. L'analisi genetica ha confermato che i resti appartenevano a una donna, suggerendo che alcune donne avessero ruoli attivi nelle attività militari durante la conquista ungherese.

Queste evidenze archeologiche indicano che, contrariamente agli stereotipi tradizionali, le donne nella preistoria e nelle epoche successive potevano ricoprire ruoli significativi come cacciatrici e guerriere, partecipando attivamente alla sussistenza e alla difesa delle loro comunità.

Scoprire che le donne nella preistoria erano anche guerriere e cacciatrici cambia profondamente la nostra comprensione dei ruoli di genere nel passato e, di riflesso, nel presente. Punti chiave di questo cambio di paradigma:

1. Ridefinizione dei ruoli “naturali”
Per secoli si è creduto che la divisione dei ruoli fosse “naturale”: uomini cacciatori e guerrieri, donne raccoglitrici e madri. Le nuove scoperte archeologiche dimostrano invece che:
Le donne partecipavano attivamente alla caccia e alla guerra.
I ruoli non erano rigidamente divisi per sesso, ma probabilmente variavano in base a contesto, abilità individuali e necessità del gruppo.
Questo mette in discussione l’idea che certi ruoli siano “biologicamente determinati”.

2. Verso una visione più paritaria delle società antiche
Queste scoperte mostrano che le società preistoriche potevano essere più egualitarie di quanto si pensasse.
Non è detto che tutte le comunità lo fossero, ma è chiaro che le donne avevano più agency (potere decisionale e autonomia) di quanto i miti moderni facciano credere.

3. Impatto sulla cultura moderna
Le narrazioni storiche sono spesso usate per giustificare ruoli di genere contemporanei (“è sempre stato così”).
Dimostrare che non è sempre stato così apre spazio per ripensare i ruoli sociali oggi, specialmente in contesti educativi, lavorativi e politici.

4. Cambio nei programmi scolastici e divulgativi
Serve aggiornare libri di testo, musei, documentari, per riflettere queste scoperte.
Mostrare donne attive nella caccia e nella guerra nella preistoria può avere un forte impatto identitario e culturale sulle giovani generazioni.

5. Più attenzione all’archeologia di genere
In passato, molti scheletri con armi venivano automaticamente classificati come “maschi”.
Oggi si usano analisi del DNA e dello smalto dentale per identificare il sesso biologico, portando a una revisione di centinaia di interpretazioni sbagliate.

Parliamone il 29 aprile alle 21:00 su Clubhouse in GrandiDonne.

Chi modera, collabora e quali ospiti?
- Sonia R. Marino, architetta, ergonoma e fondatrice di 'donna immagine città' e delle room GrandiDonne;
- Stefania Capati, direttrice Radio Tuscia Event;
- Valeria Casati, Imperfezione creativa;
- Domenico Creazzo, imprenditore;
- Eleonora G. Giallombardo, consulente comunicazione;
- Mehret Tewolde Weldemicael, Associazione Le Réseau e Italia Africa Business Week;
- Leda Tripodi, ASVIS;
- Casimiro Vizzini, medico, One Sustainable Health for all Foundation;
- Patrizia Gioia, archeologa, già responsabile della conservazione, musealizzazione e valorizzazione del giacimento pleistocenico di Casal de' Pazzi.

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Sonia R. Marino, architetta, european ergonomist certificata a Bruxelles, fondatrice di:
- ‘donna immagine città’, promozione delle pari opportunità e contrasto agli stereotipi.
- Integronomia, ricerca, formazione, consulenza e progettazione in ergonomia/ingegneria dei fattori umani e sostenibilità, applicate a wayfinding, ambienti fisici e virtuali, design e postazioni di lavoro, progettazione multisensoriale e della piacevolezza, luce/colore/fattori naturali. Pubblicazioni in ergonomia e sostenibilità.
GrandiDonne è una delle tante attività ideate nell'ambito di 'donna immagine città' per la diffusione e informazione di buone pratiche sull'Equità. Altre attività di diffusione sono:
- Atlante Storico Geografico GrandiDonne
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- 'donna immagine città' On air su Casa Radio.

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Valeria Casati, si occupa di servizi di supporto organizzativo e promozionale per realtà del settore culturale. Appassionata ed esperta di Mappe Mentali. Imperfezione Creativa.

Domenico Creazzo, imprenditore edile interessato a tematiche sociali e diritti. Di suo particolare interesse l'analisi della Costituzione italiana.

Eleonora G. Giallombardo, consulente comunicazione.

Mehret Tewolde Weldemicael, esperta di diversity&inclusion, vicepresidente Associazione Le Réseau e CEO di Italia Africa Business Week.

Leda Tripodi, ASVIS Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile.

Casimiro Vizzini, medico, ha lavorato per l’UNESCO. Già segretario generale dell’European University Alliance for Global Health. Attualmente responsabile delle relazioni istituzionali della One Sustainable Health for all Foundation. Moderatore e a volte ospite esperto in GrandiDonne.

Patrizia Gioia, archeologa, è stata responsabile della conservazione, musealizzazione e valorizzazione del giacimento pleistocenico di Casal de' Pazzi, di cui ha curato il progetto museologico..

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DONNA IMMAGINE CITTA' per la promozione delle pari opportunità e il contrasto agli stereotipi di genere.

COMUNICAZIONE E MEDIA PARTNER: Eleonora G. Giallombardo comunicazione, Casa Radio, Giornale Informazione Quotidiana, Radio Tuscia Events, Meridione Tv.



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